La legge tutela il diritto alla vita, alla salute, alla dignità e all’autodeterminazione della persona e stabilisce che nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata, tranne che nei casi espressamente previsti dalla legge.
Le Disposizioni anticipate di trattamento (Dat), definite anche “testamento biologico” o “biotestamento”, rappresentano il modo con il quale una persona maggiorenne - capace di intendere e di volere - in previsione di una eventuale futura incapacità a prendere decisioni in autonomia e dopo aver acquisito adeguate informazioni mediche sulle conseguenze delle proprie scelte, esprime le proprie intenzioni in materia di trattamenti sanitari, il consenso o rifiuto rispetto ad accertamenti diagnostici o scelte terapeutiche e l'eventuale nomina, con atto scritto, di una persona di fiducia che la rappresenti nel rapporto con il medico e gli ospedali.
La redazione delle Dat può avvenire in diverse forme:
dal notaio (sia con atto pubblico, sia con scrittura privata in cui la persona scrive autonomamente le proprie volontà e fa autenticare la firma), in entrambi i casi il notaio conserva l’originale;
presso l'ufficio di stato civile del comune di residenza (con scrittura privata) che provvede all’annotazione in apposito registro, ove istituito;
presso le strutture sanitarie competenti nelle regioni che abbiano regolamentato la raccolta delle Dat (con scrittura privata);
presso gli uffici consolari italiani, per i cittadini italiani all’estero.
Tutte le Dat consegnate presso i notai, i comuni, le strutture sanitarie competenti e i consolati italiani all’estero sono trasmesse e inserite nella Banca dati nazionale delle Dat istituita presso il Ministero della salute dalla legge di bilancio 2018 e attiva dal 1° febbraio 2020.